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Carbossiterapia: ecco le novità per sconfiggere la PSORIASI

Carbossiterapia: ecco le novità per sconfiggere la Psoriasi:

Di Marco Zorzetto con la consulenza della Dott.ssa Valeria Marianetti, medico chirurgo, esperta di medicina estetica e cura della pelle

Nonostante circa il due percento della popolazione mondiale ne sia colpito, ancora oggi la sua origine non è stata completamente identificata: la psoriasi, patologia della pelle, può manifestarsi a ogni età, anche se in genere i primi sintomi fanno la loro comparsa in età adolescenziale oppure dopo i quarant’anni. Nella maggior parte dei casi necessita di trattamenti farmacologici di lunga durata che talvolta possono essere gravati da importanti effetti collaterali: i preparati naturali e la carbossiterapia, rappresentano oggi una strada integrativa per fronteggiare questa problematica.

Che cos’è la psoriasi?
La psoriasi è una malattia infiammatoria della pelle, delle unghie e delle articolazioni. Si tratta di una patologia non contagiosa, solitamente di carattere cronico-recidivante che causa la comparsa di ispessimenti cutanei arrossati e desquamati, localizzati principalmente ai gomiti e alle ginocchia, all’area lombosacrale, al cuoio capelluto e alle regioni palmo-plantari (mani e piedi).

Quali sono i sintomi?
Sono numerose le possibili forme di psoriasi, ma nell’80% dei casi si tratta di psoriasi a placche, che si presenta con pelle che forma delle chiazze ispessite e arrossate, coperte da squame di colore grigio che di solito vengono definite placche e spesso provocano prurito e bruciore. Le lesioni non provocano cicatrici permanenti. Le persone affette da psoriasi possono soffrire inoltre di ulteriori disturbi, tra i quali difficoltà di movimento articolare e stress emotivo.

Quali sono le cause di questa malattia?
Sebbene vi sia l’ipotesi che la psoriasi possa essere una malattia autoimmune, la ricerca non è ancora giunta ad una risposta esaustiva in questo senso. Il sistema immunitario, che normalmente si occupa di difenderci da aggressori esterni come virus e batter, per errore, nel paziente psoriasico, attacca le cellule sane della pelle, andando così a stimolare la produzione selvaggia di nuove cellule. Definirei la psoriasi una malattia multifattoriale, vale a dire una condizione patologica cui contribuiscono fattori genetici, ambientali e immunologici.

Che ruolo gioca lo stress?
Per chi è affetto da questa patologia lo stress è un importante fattore da tenere sotto controllo. Infatti, la psoriasi non solo rappresenta di per sé una condizione significativamente logorante, ma può essere innescata o peggiorata proprio da componenti emotive, prefigurando quindi l’instaurarsi di un possibile circolo vizioso da cui è necessario uscire.

Esistono terapie risolutive?
L’approccio al paziente non è semplice e una terapia che si dimostra efficace per un soggetto, potrebbe non esserlo per un altro. In genere le strade terapeutiche sono rappresentate dall’utilizzo di farmaci per uso topico a volte integrati a terapie orali e fototerapia.

E’ utile prendere il sole?
Generalmente, l’esposizione al sole, a patto che non sia eccessivamente prolungata, ma anche l’acqua salata del mare e il relax sono i migliori rimedi naturali per la pelle affetta da questo disturbo. Il sole fa aumentare la sintesi di vitamina D, che ha azione antipsoriasica, diminuisce la velocità di crescita delle cellule (molto elevata in questa malattia) e spegne l’infiammazione allontanando i linfociti.

Possiamo avvalerci della natura per contrastare il problema?
E’ doveroso sottolineare che la psoriasi non può essere trattata con prodotti naturali per le fasi di decorso acuto, è quindi importante evitare l’autoprescrizione di qualsiasi componente anche se naturale. Un valido supporto alle terapie può essere offerto dai preparati galenici o da alcuni rimendi naturali che possiamo trovare in erboristeria come balsami, creme, pomate e gel.

Quali sono quindi le soluzioni “bio” di supporto?
Tra i rimedi fitoterapici più conosciuti e più utilizzati nella terapia della psoriasi ci sono l’aloe vera, la mahonia aquifolium e l’indigo naturalis. L’aloe grazie alla propria attività immunomodulante, lenitiva e antinfiammatoria, è in grado di determinare una riduzione delle manifestazioni psoriasiche, mentre la mahonia aquifolium, pianta asiatica e nord-americana  ha mostrato effetti terapeutici benefici nella riduzione dell’eritema e dello spessore delle placche. Per concludere, l’indigo naturalis, è una polvere blu scura ottenuta dalle foglie di una pianta ampiamente utilizzata nella medicina tradizionale cinese il cui meccanismo d’azione è riconducibile al controllo dell’iperproliferazione delle cellule dell’epidermide.

Esistono ulteriori strade per sconfiggere il problema?
Una tecnica innovativa è rappresentata dalla carbossiterapia, la cui validità per il trattamento delle forme lievi-moderate di psoriasi è dimostrata da uno studio pubblicato nel 2014 sul Journal of Dermatology Treatment. Poiché la psoriasi provoca, a livello delle placche, una sofferenza del microcircolo cutaneo, è utile intervenire con un ciclo di carbossiterapia, il gas presente in natura che riapre e rigenera i capillari.

Come avviene il trattamento?
L’anidride carbonica medicale, preriscaldata, è erogata da un’apparecchiatura certificata. Viene somministrata per vie sottocutanea tramite piccole infiltrazioni indolori, che utilizzano un ago sottilissimo. Un susseguirsi di velocissime “punturine” sulla lesione cutanea, per riaprire all’istante, grazie alla forza di questo gas naturale, capillari e vasellini chiusi. Riattivando la microcircolazione, è possibile di riflesso ossigenare la cute, spegnere l’infiammazione e aiutare la pelle a regolarizzare il turn-over cellulare.

 

I Fattori di rischio che possono agevolare la comparsa della psoriasi:

Traumi della pelle (irritazione, tagli, punture d’insettiscottatura solare),

Stili di vita poco sani (consumo eccessivo di alcol, fumo, droghe, junk food)

Cambiamenti ormonali (pubertà, menopausa, …),

Cambiamenti climatici

Infezioni (candidastreptococco, infezioni delle vie respiratorie, …),

Stress (divorzi, lutti, difficoltà professionali, …),

Secchezza della pelle,

Malattie del sistema immunitario

farmaci (betabloccanti, litio, ACE-inibitori, antinfiammatori, …).

 

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