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03/02/2020 Odontoiatria0

A chi non è mai capitato, a causa magari di un po’ di stress, di digrignare i denti? Questo comportamento, se intrapreso per un breve periodo non causa alcuna conseguenza, tuttavia, nel caso in cui la tendenza divenga persistente può causare svariati problemi come ci spiega la Dott.ssa Sara Marianetti, gnatologa ed esperta in problemi correlati all’articolazione temporo-mandibolare “Per colpa dei ritmi di vita frenetici, del fumo e del consumo di alcol e droghe, sempre più persone soffrono di bruxismo che determina il serramento della mascella e il digrignamento dei denti con l’insorgenza di tensioni muscolari e un progressivo danneggiamento della dentatura”.

I dati raccolti dall’Accademia Italiana di odontoiatria protesica, parlano di episodi di bruxismo presente in un italiano su tre: le vittime potrebbero arrivare a quindici/diciotto milioni di persone con riscontro in tutte le età, compresa quella infantile.  Un problema molto comune quindi, che nella maggior parte dei casi si verifica inconsciamente durante il sonno, ma che può presentarsi anche da svegli, per esempio quando si è tesi o intensamente concentrati.

Dottoressa in cosa consiste esattamente il bruxismo?

Il bruxismo, deriva dalla parola greca βρύχω, che significa letteralmente “digrignamento dei denti” e consiste in uno sfregamento associato ad un serramento, involontario e violento, dei denti delle due arcate (inferiore e superiore). Questo fenomeno, talvolta, può essere rumoroso e fastidioso, non tanto per chi lo esegue, ma per chi gli sta vicino.

Come accorgersi se si soffre di questo problema?


In genere è sufficiente mettersi davanti allo specchio con i denti allineati appoggiando l’arcata superiore a quella inferiore; se non si individuano spazio tra incisivi superiori ed inferiori è probabile che sia presente il disturbo. Il soggetto affetto da bruxismo spesso però, non si rende conto del digrignamento dei denti e il fenomeno, se non genera rumore, potrebbe quindi passare inosservato. Campanelli di allarme possono essere il lamentare al risveglio una fastidiosa sensazione di dolore a livello della mandibola, o della arcata dentali e ricorrenza a cefalee muscolo-tensive

Quali danni comporta alla dentura il costante digrignamento dei denti?

I denti subiscono una progressiva usura, che appare come una limatura a livello dello smalto: il consumo dei denti è causato dal continuo sfregamento degli stessi, che facilita l’insorgenza delle carie, poiché lo smalto è continuamente soggetto a sollecitazione. Nei casi di bruxismo più intenso, il paziente potrebbe addirittura subire un danneggiamento dell’osso alveolare ed un possibile “scollamento” delle gengive; inoltre, in alcuni soggetti, la raschiatura tra i denti avviene in modo così intenso da evidenziare la dentina, favorendo ancor più l’abrasione dentale.

Come risolvere il problema?


Quando le cause scatenanti il digrignamento dei denti sono di origine psicologica, legate quindi ad ansia e stress, Il bruxismo continuerà fino a quando non si elimina la fonte di disagio, sia nei bambini che negli adulti. Attualmente sul mercato esistono apparecchi particolari chiamati Bite, che rappresentano tutt’oggi l’unico rimedio efficace per alleggerire i disturbi che potrebbero derivare dal bruxismo.

Cosa comporta l’utilizzo di questo apparecchio?

Il BITE, è uno speciale apparecchio ortodontico utile a proteggere i denti dall’erosione durante il sonno: si deve applicare durante la notte, prima di coricarsi, ed ostacola il digrignamento perché si intercala tra le superfici masticatorie. L’utilizzo del bite favorisce il rilassamento dei muscoli adibiti alla masticazione: l’apparecchio è quindi in grado di diminuire l’intensità derivata dallo sforzo muscolare notturno, favorendo lo “scioglimento” dei muscoli.

In quali termini una malocclusione dentale può favorire il bruxismo?


Bruxismo e malocclusione si ritrovano assieme quando la seconda determina il primo o quando il primo, a lungo trascurato, provoca un disallineamento delle arcate dentali. Questo avviene per la marcata usura delle superfici masticatorie, che altera l’equilibrio fra le due arcate dentali.

Come risolvere in questo caso?


Nel caso in cui la malocclusione sia di origine prettamente dentale, sarà necessario intervenire con un percorso ortodontico personalizzato sul problema del paziente, in alternativa, se la natura fosse dento-scheletrica, l’intervento di chirurgia ortognatica rappresenta l’unica strada possibile per correggere l’anomalia della mandibola.

LE CAUSE DEL BRUXISMO


Non è facile e sempre possibile individuare la causa scatenante del bruxismo, ma è possibile individuare alcuni importanti fattori di rischio.

Ansia e stress: è noto che una tensione eccessiva e costante possa disturbare il sonno e uno dei meccanismi che interviene è proprio questo. Il bruxismo causato da stress continuerà fino a quando non si elimina la fonte di disagio, sia nei bambini che negli adulti.

Apnee ostruttive del sonno (osas): possono favorire la comparsa del disturbo secondo meccanismi ancora da chiarire.

Malocclusioni dento-scheletriche: tra i fattori che promuovono il disturbo emergono anche malformazioni della mandibola, mal occlusioni a livello dei denti.

Fumo, alcol e assunzione di droghe: sono abitudini che possono generare l’insorgenza del problema.

Farmaci: Alcuni medicinali antidepressivi e antipsicotici possono essere causa di bruxismo come effetto collaterale, per esempio paroxetina, fluoxetina e sertralina; si tratta ovviamente di un possibile effetto collaterale, che quindi non è detto che si verifichi per forza.

 

Articolo scritto da Marco Zorzetto, tratto da BioMagazine 


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