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Le funzioni orali nei bambini: come monitorarle per prevenire problemi ortodontici

Le abitudini viziate come l’utilizzo del ciuccio, il dito in bocca, la deglutizione atipica e la respirazione orale, sono abitudini che si sviluppano in età pediatrica e che, se prolungate nel tempo, interferiscono sul corretto sviluppo della bocca e della crescita cranio-facciale determinando, così una malocclusione. Eliminare precocemente queste cattive abitudini, può quindi determinare il ritorno ad una occlusione normale, ci spiega la Dott.ssa Sara Marianetti, gnatologa e ortodontista pediatrica: “individuare il più precocemente possibile le funzioni non fisiologiche evita l’instaurarsi di danni permanenti, risolvibili solo con terapie ortodontiche complesse e di lunga durata”.

Dottoressa, cos’è il succhiamento non nutritivo del bambino?

Il succhiamento non nutritivo, è un termine tecnico utilizzato da noi odontoiatri che consiste nel succhiamento di un dito, ma anche del ciuccio, di un labbro o di un oggetto. È un succhiamento fine a sé stesso che diventa una sorta di sostituto dell’immagine materna e rappresenta un’incredibile sorgente di tranquillità e sicurezza nei primi anni di vita.

Quali conseguenze può portare questa azione?

Le conseguenze del protrarsi di questo atteggiamento, possono essere molteplici: palato stretto, mancanza di contatto interdentale in sede incisiva, morso aperto per la ridotta crescita dell’osso alveolare, persistenza della deglutizione infantile, incompetenza labiale, problemi masticatori e fonetici e per concludere l’instaurarsi di malocclusioni.

A quale età è consigliabile quindi interrompere l’utilizzo del ciuccio?

La maggior parte dei bimbi interrompe l’abitudine a succhiare il dito o il succhiotto tra i due i quattro anni di età: nel caso in cui l’atteggiamento dovesse protrarsi oltre, il momento ottimale per correggere questa parafunzione è l’età fra i 4 e i 5 anni. Il rischio che si sviluppi una malocclusione dovuta al succhiamento è dietro l’angolo: è tanto maggiore quanto più a lungo il piccolo paziente protrae questa cattiva abitudine.

Cos’è invece la respirazione orale?

E’ quando si respira con la bocca anziché con il naso: il flusso dell’aria in sostanza percorre il canale orofaringeo, quindi la bocca, anziché quello rinofaringeo, del naso. La respirazione orale è in grado di determinare ripercussioni anche importanti sull’armonico sviluppo dello scheletro maxillo-facciale: condiziona la crescita dell’apparato stomatognatico, cioè di tutte le strutture che formano la bocca nel suo complesso e che operano nella nutrizione, nella masticazione e nella deglutizione.  Questo problema è più frequente nei bambini con viso e spazio rino-faringeo stretti e allungati ed è responsabile di alterazioni a più livelli, locali e sistemici.

Quali sono in questo caso le conseguenze di una respirazione “scorretta”?

I bambini tendono a sviluppare una deglutizione atipica con posizionamento anomalo della lingua, un morso aperto e un palato stretto e ogivale causato dallo scorretto lavoro dei muscoli. La lingua assume una postura bassa e non toccando il palato, non consente un corretto modellamento della parte alta della bocca, cioè del mascellare superiore. Le labbra non si chiudono a riposo e questo facilita lo sventagliamento degli incisivi superiore.

Concludiamo parlando della deglutizione atipica, cos’è?

E’ il mancato passaggio della deglutizione da infantile ad adulta: nel neonato è considerato normale interporre la lingua tra le arcate durante l’atto della deglutizione. Successivamente in seguito alla comparsa dei primi denti ed all’inizio dello svezzamento, la deglutizione si modifica nella sua forma adulta, caratterizzata da un posizionamento della lingua più in alto, contro il palato. Alcuni bambini mantengono, però l’abitudine a porre la lingua tra le arcate e il persistere di questa deglutizione può causare l’instaurarsi di malocclusioni ostacolando la normale crescita scheletrica verticale dei mascellari.

Come risolvere?

Numerose sono le terapie proposte per correggere la deglutizione infantile. Secondo alcuni la terapia ottimale è quella miofunzionale, che utilizza esercizi di fisioterapia; altri propongono l’uso di apparecchiature ortodontiche fornite di griglia palatina per riportare forzatamente la lingua in una posizione più arretrata e palatale; altri ancora associano entrambe le tecniche, utilizzando gli esercizi per stabilizzare nel tempo i risultati ottenuti con la terapia ortodontica.

La masticazione e la deglutizione sono due spie importanti di una cattiva occlusione. Anche in questo caso, una masticazione e una deglutizione non fisiologiche possono essere sia conseguenza sia causa di una malocclusione.

Per capire se queste due funzioni orali si sono sviluppate in maniera non fisiologica bisogna osservare il modo di mangiare del bimbo.

. Se mastica prevalentemente da un lato, oppure a bocca aperta e in modo rumoroso, il piccolo potrebbe avere un’occlusione o una coordinazione muscolare alterata. La masticazione unilaterale potrebbe anche indicare la presenza di un’inversione laterale del morso. Una masticazione corretta infatti avviene a bocca chiusa e deve essere bilanciata in tutte le direzioni per permettere la corretta triturazione del bolo.

. Se invece il piccolo interpone la lingua tra le arcate dentali superiore e inferiore quando deglutisce, presenta una disfuzione in quest’area che potrebbe essere dovuta alla presenza di un morso aperto.

 

Di Marco Zorzetto con la consulenza della Dott.ssa Sara Marianetti, gnatologa esperta in odontoiatria infantile a Roma e Avezzano (Aq)

 

 

 

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